Mutui a tasso variabile con clausola floor

Mutui a tasso variabile con clausola floor

Attenzione ai facili entusiasmi

Dato che oggi è un giorno festivo non pubblicherò un articolo ma darò solo un consiglio.

Stanno arrivando al mio Studio, da diverse settimane, richieste da parte di persone che hanno sottoscritto contratti di mutuo con la clausola floor. Questa è una clausola che impedisce agli interessi di scendere sotto una certa soglia, assicurando un guadagno minimo alla Banca.

Dopo anni di decisioni arbitrali e sentenze che hanno respinto ogni profilo di illegittimità delle clausole floor, la Corte d’Appello di Milano con sentenza n. 2836/22 ne ha dichiarato la vessatorietà. Si tratta di una sentenza ben argomentata, pronunciata da una Corte d’Appello di particolare rinomanza, ma rimane un unicum nel panorama giurisprudenziale. La gran parte della giurisprudenza, per non dire la totalità di essa, ritiene perfettamente valida la clausola floor.

Dunque, prima di imbarcarsi in un contenzioso dall’esito incerto e dalle conseguenze economiche nefaste nel caso di sconfitta (le spese di soccombenza sono calcolate in base al valore della causa che, nel caso di mutuo, può facilmente ammontare a centinaia di migliaia di euro) sarebbe opportuno attendere che la giurisprudenza si stabilizzi in senso favorevole al debitore.

In casi come questi (ed in passato ve ne sono stati tanti, pensiamo al criterio di calcolo del tasso usurario) le “sirene” su internet invogliano ad intraprendere contenziosi dall’esito quantomeno incerto, garantendone l’esito favorevole. Nulla è scontato nella questione delle clausole floor.

pubblicato il
26 dicembre 2022

di Diomede Pantaleoni