Obbligazioni Portugal Telecom

Obbligazioni Portugal Telecom

Hai diritto al risarcimento del danno

In due parole

Un Cliente dello Studio aveva investito in Obbligazioni Portugal Telecom senza però ricevere alcuna indicazione sul rischio dell’investimento da parte della Banca che gli aveva proposto il titolo che è arrivata a modificare il suo profilo di rischio al fine di potergli fare sottoscrivere le obbligazioni.

Per chi volesse saperne di più invitiamo a leggere l’articolo per intero.

Premessa

Parliamo oggi di Portugal Telecom, uno dei più noti casi recenti di risparmio tradito.

Ci troviamo di fronte all’ennesima vicenda di perdita di valore delle azioni e delle obbligazioni emesse da una Banca o da un grande Società. 

Per chi volesse approfondire altri casi, rimandiamo alla lettura dei nostri articoli “Il caso BIO-ON. Possibili rimedi per gli investitori”, “Obbligazionisti Astaldi Spa”, “Obbligazionisti CMC Ravenna”, “ Obbligazioni Ferrarini SpA Gli investitori al dettaglio devono essere risarciti”.

Questi brevemente i fatti: nel 2013 Portugal Telecom procede alla fusione con la controllante OI Brasil (grande società da 17 miliardi di dollari).

Il valore delle obbligazioni Portugal Telecom, essendo garantito da OI Brasil, risultava fortemente influenzato dalla situazione economico-finanziaria di quest’ultima.

In un contesto in cui l’economia brasiliana era caratterizzata da una forte recessione, OI Brasil non riesce più a rispettare  i propri impegni finanziari.

Le principali agenzie internazionali declassano il rating di OI Brasil, di conseguenza anche le quotazioni delle obbligazioni Portugal Telecom crollano.

Tra Novembre 2015 e Giugno 2016 le obbligazioni con scadenza 2019 (ISIN: XS0462994343) perdono l’81% del proprio valore, mentre le obbligazioni con scadenza 2020 (ISIN: XS0927581842) perdono l’80% del proprio valore.

Un caso concreto trattato dal nostro Studio legale

Ciò che accade in Sudamerica si riflette dappertutto, anche in un grazioso e industrioso paesino collinare del Centro Italia.

Qui abita il nostro Cliente e qui si trova la Filiale di una Banca che, a seguito di una dissennata politica finanziaria, prima viene commissariata e poi subisce un crack, con azzeramento delle azioni e delle obbligazioni subordinate.

La Filiale della Banca fa sottoscrivere al nostro Cliente (così come a tantissimi altri) un importante pacchetto di obbligazioni emessi dalla Banca stessa. Dunque titoli sicuri quanto alla conservazione del capitale. 

Sennonché, dopo il crack bancario, il Cliente scopre che le obbligazioni erano subordinate, pur mancando totalmente la clausola di subordinazione nei documenti sottoscritti. Nel dossier titoli, dopo il commissariamento, le obbligazioni risultano d’improvviso essere subordinate, quando sino al giorno prima  risultavano ordinarie.

Come un fulmine a ciel sereno perde una parte rilevante del proprio patrimonio, che aveva prudentemente investito in obbligazioni di una Banca la quale, tuttavia, da anni falsificava i bilanci e faceva sottoscrive ai propri clienti obbligazioni subordinate facendole passare per ordinarie.

Riusciamo ad attivare un percorso arbitrale, e recuperiamo gran parte del valore delle obbligazioni attraverso il Collegio Arbitrale ANAC, istituito dal Governo per cercare di contenere la perdita economica di decine di migliaia di incolpevoli obbligazionisti subordinati.

Subito dopo avere dato la buona notizia al Cliente, questi ci sottopone altra documentazione inerente il caso Portugal Telecom. Consigliato dalla stessa Filiale della Banca che aveva collocato proprie obbligazioni subordinate, nel 2015 ha sottoscritto un ingente pacchetto di obbligazioni Portugal Telecom.

Nel 2015 la Banca era già da tempo commissariata ed aveva perduto la quasi totalità del suo valore. Nonostante questo, non si è fatta scrupoli di fare sottoscrivere altre obbligazioni spazzatura ai propri correntisti.

Intorno alla metà del 2015, consigliato da un funzionario della Banca che lo ha rassicurato sulla sicurezza e affidabilità dell’investimento, ha impartito un ingente ordine di acquisto per le obbligazioni Portugal Telecom 20 4,625% codice ISIN XS0927581842.

Le obbligazioni non hanno alcun valore, essendo state azzerate a seguito del default dell’emittente.

La vendita dei titoli obbligazionari è avvenuta in violazione di larga parte della normativa sull’intermediazione finanziaria. 

In particolare il Cliente non è stato informato dell’alta rischiosità delle obbligazioni Portugal Telecom e della disastrosa situazione finanziaria in cui versava l’emittente, che di lì a poco l’avrebbe portata al fallimento. L’acquisto di tali titoli avveniva a seguito di sollecitazioni effettuate dall’impiegato della Filiale che ha descritto tale investimento come assolutamente sicuro e affidabile. 

Come sopra detto, tra il Novembre 2015 e Giugno 2016 le obbligazioni con scadenza 2020 (ISIN XS0927581842) hanno perduto l’80% del proprio valore.

Il consenso dell’attore, che cercava di investire al meglio i propri risparmi, sprovvisto di qualunque competenza specifica in materia di intermediazione finanziaria, si era formato sulla base dei consigli ricevuti in quel momento dall’intermediario, concretatisi esclusivamente nel proporre e descrivere l’investimento come sicuro e privo di qualunque rischio di perdita del capitale investito. 

Era convinto che fosse un investimento che garantiva quantomeno la conservazione del capitale, trattandosi di obbligazioni ordinarie emesse da un colosso europeo delle telecomunicazioni.

Il profilo di rischio del ricorrente raccolto dalla Banca nel 2007 era conservativo e discreta l’esperienza, segno che intendeva investire in prodotti sicuri. 

In effetti il dossier titoli era composto da prodotti altamente sicuri (a parte le obbligazioni bancarie, risultate a posteriori essere subordinate).

Subito prima di vendergli le obbligazioni Portugal Telecom, il suo profilo di rischio è stato illegittimamente innalzato sino ad evoluto, quanto ad obiettivi di investimento, e al livello 6 (il massimo previsto da quella Banca) quanto ad esperienza e conoscenza dei mercati finanziari.

Il profilo di rischio del 2015 rappresenta una realtà inesistente essendo stato alzato all’unico scopo di potere vendere il prodotto Portugal Telecom. 

Il portafoglio dei titoli del ricorrente era costituito solo da titoli di Stato e obbligazioni della Banca. Il profilo evoluto e il livello 6 nell’esperienza erano totalmente sganciati dalla realtà, e assegnati dall’addetto titoli della Banca all’unico fine di tutelare se stesso e la Banca nella vendita di una obbligazione così rischiosa. 

Al momento della vendita ad altissimo rischio, l’intermediario aveva la consapevolezza che si trattava di una obbligazione spazzatura.

Nell’ordine di acquisto, la Banca non ha fornito alcuna informazione sul titolo in punto di rischi, se non genericamente qualificandolo come “titolo a rischio”.

Qualunque investimento comporta un margine di rischio e dunque la Banca avrebbe dovuto specificare la misura del rischio e la natura dello stesso. Indicare solo che il titolo è a rischio non integra il requisito di valida informazione così come imposta dal TUF e dai Regolamenti Consob.

È evidente come la Banca fosse perfettamente a conoscenza dell’alto rischio insito nel prodotto che stava negoziando.

La negoziazione di tali titoli non veniva preceduta da alcuna specifica informazione sulla natura e sui rischi dell’investimento.

Il Cliente non poteva avere alcuna percezione del rischio anche perché l’obbligazione era stata venduta ad un prezzo poco al di sotto della pari (97,8%). Se fosse stata proposta ad un prezzo più basso avrebbe potuto avvertire un segnale di pericolo. 

Le obbligazioni Portugal Telecom erano al momento dell’acquisto da considerarsi ad altissimo rischio, non conformi ad una gestione di tipo conservativo, unica coerente con il profilo del risparmiatore.

Cosa fare

Casi come quello appena narrato, ve ne sono a migliaia. Le obbligazioni Portugal Telecom sono state collocate ad ignari risparmiatori da moltissime Banche e in quasi nessun caso è stata descritta la pericolosità dell’investimento.

Chi sottoscrive obbligazioni lo fa per conservare il capitale e guadagnarci qualcosa. Nessun obbligazionista è disposto a perdere il capitale perché, se lo fosse, si rivolgerebbe verso prodotti diversi e più remunerativi.

La giurisprudenza in tema Portugal Telecom è tendenzialmente favorevole ai risparmiatori, dato che i principali organi di stampa finanziaria da tempo segnalavano la situazione di grave illiquidità in cui si trovavano OI Brasil e Portugal Telecom. All’intermediario non è consentito opporre la propria ignoranza, se i fatti sono di pubblico dominio ai professionisti del settore. 

Coloro che intendono attivarsi per recuperare le somme perdute devono reperire la documentazione relativa alla sottoscrizione delle obbligazioni Portugal Telecom, comprese le specifiche informazione sull’investimento fornite dall’intermediario finanziario e la profilatura del rischio, oltre allo storico degli investimenti pregressi e successivi.

La responsabilità dell’intermediario nei confronti del cliente ha natura contrattuale ed è soggetta al termine di prescrizione decennale. E’ sufficiente inviare una diffida stragiudiziale a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno o a mezzo posta elettronica certificata, per interrompere il decorso del termine.

E’ possibile intraprendere, in alternativa alla causa civile, il ricorso all’ACF (Arbitro per le controversie finanziarie) con il vantaggio di avere costi e tempistica ridotta rispetto al Tribunale civile; con lo svantaggio (non da poco) che le decisioni dell’ACF non sono esecutive come le sentenze pronunciate dai Tribunali e l’intermediario non è tenuto ad eseguirle, cioè a pagare quanto stabilito nella decisione arbitrale. 

Reperita tutta la documentazione, potrete rivolgervi ad un legale esperto della materia dell’intermediazione finanziaria che saprà consigliare quale percorso intraprendere.