Hai sottoscritto obbligazioni CMC Ravenna?

Hai sottoscritto obbligazioni CMC Ravenna?

Devi essere risarcito

In due parole

Gli obbligazionisti CMC Ravenna hanno diritto ad ottenere il risarcimento dei danni da perdita del valore dei loro investimenti e possono agire in giudizio nei confronti delle Banche che hanno consigliato loro questo investimento.

Per chi volesse saperne di più invitiamo a leggere l’articolo per intero.

Premessa

Parliamo oggi della Cooperativa Muratori & Cementisti nota come CMC Ravenna, azienda leader delle costruzioni in Italia ed all’Estero entrata in crisi finanziaria nell’autunno del 2018 e ammessa alla procedura del concordato preventivo con riserva nel dicembre dello stesso anno. 

E’ stato previsto che ai creditori chirografari, tra i quali gli obbligazionisti, verranno attribuiti strumenti finanziati partecipativi. La percentuale di recupero presumibile sarà nella misura del 25% del valore nominale.

In particolare i bond coinvolti sono quello da 250 milioni a scadenza ad agosto 2022 e cedola 6,875% (ISIN: XS1645764694) e quello da 325 milioni di euro con scadenza a febbraio 2023 e cedola 6% (ISIN: XS1717576141)

Questi due bond sono stati collocati dalle Banche ai risparmiatori ed in molti casi gli intermediari finanziari erano a conoscenza dell’elevato rischio insito in quell’investimento obbligazionario e, nonostante profili di rischio dei clienti non adatti, non si sono astenuti dal farli sottoscrivere. In alcuni casi gli intermediari si sono liberati dei bond temendo che la CMC Ravenna scivolasse in una situazione di crisi irrimediabile (come in effetti poi avvenuto). In molti altri casi non hanno fornito informazioni ai clienti cui avevano venduto le obbligazioni e che chiedevano un parere circa l’opportunità di liberarsene.

Obbligazionisti e default

La vicenda che vede coinvolta la CMC Ravenna non è dissimile da altri dissesti che hanno coinvolti negli anni e nei decenni scorsi numerose aziende Italiane.

Tutti conoscono le vicende Parmalat e Cirio perché sono state le più eclatanti di una lunga serie di aziende che sono andate in default creando ingentissimi danni tra gli obbligazionisti. Vi sono stati anche casi di minore entità, pensiamo alla La Veggia Spa, società che sprofondava nei debiti e che aveva fatto emettere un prestito obbligazionario di 100 milioni di euro dalla partecipata La Veggia Finance SA, con sede in Lussemburgo e con capitale sociale di appena €. 50.000, prestito neppure garantito dalla società madre Italiana.

Questi casi hanno un denominatore comune, l’intermediario finanziario che ha suggerito ai risparmiatori di puntare su queste aziende facendo loro sottoscrivere i bond senza avvertire dei rischi; in alcuni casi per negligenza in altri casi per scelta deliberata di liberarsi di titoli spazzatura in portafoglio.

CMC Ravenna. Risarcimento del danno

Un certo numero di obbligazionisti CMC hanno deciso di rivolgersi all’autorità giudiziaria e all’Arbitro per le controversie finanziarie chiedendo che venisse accertata la responsabilità dell’intermediario che ha venduto loro l’obbligazione.

Gli argomenti addotti dagli obbligazionisti hanno in numerosi casi convinto l’Arbitro per le controversie finanziarie (ACF). Per il momento non risultano decisioni dei Tribunali ma i tempi di risposta della magistratura sono più lunghi di quelli dell’ACF.

A titolo di esempio l’ACF ha ritenuto che l’intermediario non aveva fornito informazioni (già in suo possesso) sulla rischiosità delle obbligazioni CMC fatte acquistare nel luglio 2017 (si trattava di obbligazioni con scadenza 2022). Quindi già nel luglio 2017 il titolo era ad alto rischio e di ciò erano consapevoli gli intermediari.

In un altro caso l’ACF ha ritenuto sussistere la responsabilità risarcitoria di un intermediario al quale il cliente si era rivolto chiedendo se fosse il caso di disinvestire e ricevendo rassicurazioni sulla consistenza finanziaria della CMT, rassicurazioni rivelatesi del tutto prive di ragionevolezza essendo noto agli intermediari la grave situazione in cui versava l’emittente. Scrive l’ACF nella decisione “Tale circostanza non poteva, dunque, non essere apprezzata da un intermediario del livello professionale del resistente come un chiaro segnale di situazione di difficoltà ed avrebbe dovuto indurlo, nell’ambito delle già menzionate interlocuzioni con la ricorrente, a consigliare a quest’ultima di liquidare l’investimento al fine di cercare di contenere almeno le perdite, da quel momento in poi prevedibilmente suscettibili solo di aggravarsi”.

Cosa fare

 Coloro che intendono attivarsi per tentare di recuperare le somme perdute devono reperire la documentazione relativa alla sottoscrizione delle obbligazioni CMT, comprese le specifiche informazione sull’investimento fornite dall’intermediario finanziario (in genere una Banca) e la profilatura del rischio oltre allo storico degli investimenti pregressi e successivi.

La responsabilità dell’intermediario nei confronti del cliente ha natura contrattuale ed è soggetta al termine di prescrizione decennale.

La causa civile sarà tendenzialmente individuale perché ogni situazione è diversa dall’altra. Sono possibili cause cumulative quando le situazioni siano oggettivamente sovrapponibili (stesso nucleo familiare, stesso soggetto intermediario, profili di rischio e informative simili ecc.).

E’ possibile intraprendere, in alternativa alla causa civile, il ricorso all’ACF (Arbitro per le controversie finanziarie) con il vantaggio di avere costi e tempistica ridotta rispetto al Tribunale Civile; con lo svantaggio (non da poco invero) che le decisioni dell’ACF non sono esecutive come le sentenze pronunciate dai Tribunali e l’intermediario non è tenuto ad eseguirle cioè a pagare quanto stabilito nella decisione arbitrale. Tuttavia in alcuni casi viene proposto ricorso all’ACF e se ha esito positivo e l’intermediario non lo esegue, viene utilizzato come “base” per adire l’autorità giudiziaria. Data la riconosciuta qualità dei componenti dei collegi decisori dell’ACF, le loro motivazioni sono tenute in ampia considerazione dai Tribunali.

Per maggiori informazioni è possibile contattare il nostro Studio legale.

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